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BLIZZARD INTRODUCE IL CAMBIO DI BATTLETAG A PAGAMENTO: FACCIAMO CHIAREZZA

BLIZZARD INTRODUCE IL CAMBIO DI BATTLETAG A PAGAMENTO: FACCIAMO CHIAREZZA

In questi giorni ha fatto piuttosto discutere l’annuncio, da parte di Blizzard, della possibilità di cambiare il proprio Battletag a pagamento su Battle.net, la piattaforma attorno a cui ruotano tutti i prodotti della casa americana, quali Diablo, Overwatch e World of Warcraft. Il servizio si chiama Cambio del nome BattleTag e costa €10,00.

Per intenderci il Battletag non è l’ID, ma il nick vero e proprio ovvero. Come dichiarato da Blizzard stessa, “Un BattleTag è uno pseudonimo selezionato dal giocatore per essere identificato nei giochi Battle.net – Blizzard Entertainment, i nostri siti web, i nostri forum della comunità e altro ancora. È possibile associare un solo BattleTag a un account Battle.Net”.

Fino ad oggi ogni giocatore poteva cambiare Battletag gratuitamente una volta, dopodichè non poteva più farlo. Ora il primo cambio è rimasto gratuito, ma subentra la possibilità di usufruire di altri cambi a pagamento. L’operazione non causa alcun problema al proprio elenco amici, che rimane invariato.

In molti hanno criticato Blizzard per aver fissato un prezzo per il cambio di nick, ma analizziamo la situazione. Il giocatore X sceglie un Battletag: è nel suo interesse scegliere un nome che gli piaccia e con cui voglia essere riconosciuto dagli altri utenti nel gioco. Nel caso in cui però si penta di quel nome, gli viene permesso di cambiarlo gratuitamente. Bene. Se tuttavia si accorge che neanche questo nome gli piace, può modificarlo di nuovo, pagando. Se vuole può cambiarlo ogni sera, a patto di essere disposto a pagare ogni volta.

Da notare che il primo cambio è gratis esattamente come lo era prima: in pratica, Blizzard non ha tolto nulla ai giocatori, ma sta dando loro un servizio in più, servizio che giustamente si paga. D’altronde, mica uno vorrà cambiare nick tutti i giorni, no? Anche se potrebbe essere un’idea interessante per eventuali scambi di persona online…

Insomma, un gran polverone per quella che sembra essere l’ennesima polemica inutile. Perchè Blizzard non è una ONLUS e, soprattutto, non costringe nessuno a cambiare nome più volte.

 

Fonte: Negozio Battle.net

 

 

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