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The Day Before non è mai stato pensato come un MMO

The Day Before non è mai stato pensato come un MMO

No, a differenza di quanto scritto nell’apertura della news di ieri, non possiamo ancora mettere la parola fine alla storia di The Day Before. Ogni giorno che passa spuntano nuove informazioni.

Questa volta parliamo delle dichiarazioni di un ex sviluppatore di Fntastic (che ricordiamo ha dichiarato bancarotta e chiuso), rimasto anonimo, che svela diversi retroscena sullo sviluppo del tormentato gioco, pubblicizzato originariamente come un incredibile MMO open world ma rivelatosi poi un mediocre extraction shooter.

La notizia proviene dal portale DualShockers, e questo ex sviluppatore ha detto che il gioco non sarebbe mai stato concepito per essere un MMO, nonostante sia stato continuamente commercializzato come tale.

Non l’ho mai visto come un progetto MMO. Nessuno del nostro team sa perché lo hanno chiamato MMO. È sempre stato uno sparatutto in terza persona con alcune meccaniche cooperative. Non è stata implementata alcuna meccanica dei giochi di ruolo: le abilità erano un’idea ed erano in fase di prototipo, ma niente di più.

Alla domanda sul perché il marketing e lo sviluppo del gioco stessero andando in due direzioni diverse, ha sottolineato come ci fosse una sostanziale mancanza di comunicazione da parte dei fondatori di Fntastic, Eduard e Aisen Gotovtsev.

Nessuno potrebbe spiegarlo. Forse gli amministratori delegati sapevano qualcosa e non ce l’hanno detto. Tecnicamente parlando, non sono state implementate meccaniche di gioco di ruolo. Non c’era modo di mettere nel mondo molte persone o di rendere il mondo più grande. Fin dall’inizio, l’idea era che i server avrebbero avuto meno di 100 persone: questo non è un MMO. Niente clan, niente raid, hub chiusi. È così da oltre due anni.

Il programmatore continua poi dicendo che The Day Before è sempre stato concepito per essere “un mix di Rust, DayZ e Escape from Tarkov”. Lo sviluppo è stato guidato dai Gotovtsev, che “hanno preso ogni decisione sul gameplay e sul design”.

Lo sviluppatore ha anche descritto le caotiche condizioni di lavoro di Fntastic, in cui i fondatori dello studio ignoravano il feedback del team e prendevano decisioni di sviluppo basate su capricci.

Molte buone idee del nostro team sono state ignorate perché [Eduard e Aisen] non le approvavano. Come la chat vocale. Chi si lamentava troppo veniva espulso dalla squadra. Molte idee stupide furono implementate, rimosse e re-implementate perché i fratelli pensavano di sapere meglio di noi ciò che la gente voleva. Un’enorme quantità di tempo e lavoro è stata sprecata perché i lavori dovevano essere fatti e rifatti.

Se non eri d’accordo con le opinioni dei fondatori rischiavi di essere licenziato. Quando si trattava di controversie accese, i contratti venivano solitamente rescissi. I dipendenti spesso evitavano il conflitto diretto con loro perché avevano paura di perdere il lavoro.

Quando è stata presa la decisione di chiudere lo studio, Eduard Gotovtsev ha parlato degli acquisti del gioco e ha detto che si è trattato di un “fallimento finanziario”. Il team non ha ricevuto altre informazioni sul motivo per cui lo studio stava chiudendo.

Infine lo sviluppatore ha confermato l’autenticità del messaggio di Eduard Gotovtsev che è trapelato online sulle vendite e rimborsi del gioco. Insomma, in pratica si è trattato di una truffa premeditata.

Ricordiamo che The Day Before è stato rimosso dalla vendita su Steam. Fntastic assicura su Twitter/X che verrà garantito il rimborso a chiunque chieda il refund, a prescindere da quante ore abbia giocato.

Voi che cosa ne pensate?

 

Fonte 1, Fonte 2

 

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Nel mentre, è andato in fase di beta testing un Vero open world survival mmo, “Once Human”. Vedo un sacco di gente parlarne bene, e da quello che si può vedere, sembra molto interessante.