Da questa mezzanotte Wrath of the Lich King Classic, l’ultima riproposizione della vecchia formula di World of Warcraft per i tempi moderni, è live sui server ufficiali.

Su Battle.net sono disponibili per l’acquisto l’Aggiornamento Heroic di Northrend a 49,99€ e l’Aggiornamento Epic di Northrend a 79,99€. Ma, come sempre, è sufficiente pagare l’abbonamento per poter accedere sia a WoW retail che ai server Classic.

Pubblicata originariamente nel novembre del 2008, Wrath of the Lich King è forse l’espansione più amata e apprezzata nella lunga storia dell’MMO Blizzard. Per chi non se lo ricordasse da quattordici anni fa, ecco in breve la storia di WotLK:

Il Lich King, Arthas Menethil, siede nell’infame Icecrown Citadel, complottando per rivendicare tutto il mondo, un piano che minaccia tutta la vita su Azeroth. Gli eroi dell’Alleanza e dell’Orda devono unirsi contro questo essere malvagio, che osa dichiararsi l’unico e vero re di Azeroth… e che cercherà di spazzare via forma di vita dal pianeta.

Alla pubblicazione dell’espansione i server di Burning Crusade Classic sono stati automaticamente aggiornati a Wrath of the Lich King Classic, quindi non è più possibile giocare a The Burning Crusade. Al contrario, sono invece presenti dei server dedicati appositamente a WoW Classic. Inoltre pare che Blizzard stia già pensando al futuro con Cataclysm Classic.

Per l’occasione la software house ha pubblicato diversi video, che potete vedere in calce all’articolo: il trailer di lancio di WotLK Classic, il filmato rimasterizzato del cinematic del 2008 e il trailer di viaggio realizzato da Hurricane (un noto content creator di WoW). Infine potete leggere maggiori dettagli sul sito ufficiale italiano.

Fonte 1, Fonte 2

Giacomo "Asczor" Conti

Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.