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Microsoft conferma che Call of Duty non diventerà esclusiva, Sony paga per impedire l’uscita dei giochi su Game Pass

Microsoft conferma che Call of Duty non diventerà esclusiva, Sony paga per impedire l’uscita dei giochi su Game Pass

Microsoft ha risposto alle dichiarazioni che Sony aveva rilasciato all’antitrust brasiliano riguardanti il processo di acquisizione di Activision Blizzard, unione che Sony sta cercando di fermare tramite gli organismi di regolamentazione di tutto il mondo.

Microsoft ha svelato diversi nuovi dettagli sulla lotta dietro le quinte tra le due società e ha anche rivelato che Sony ha pagato per impedire la pubblicazione di certi giochi su Xbox Game Pass. Una cosa che già molti sospettavano ma che ora trova conferma. Ecco quanto scritto all’interno del documento inviato al CADE, l’antitrust brasiliano:

Considerando che le strategie di esclusività sono state al centro della strategia di Sony per rafforzare la presenza dell’azienda nel settore dei giochi e che  Sony è leader nella distribuzione di giochi digitali, come spiegato nei precedenti paragrafi 46 e 47, la preoccupazione di Sony per la possibile esclusività dei contenuti di Activision è incoerente, per non dire altro. Rivela solo, ancora una volta, il timore per un modello di business innovativo che offre contenuti di alta qualità a bassi costi per i giocatori, minacciando una leadership forgiata da una strategia device-centric incentrata sull’esclusività nel corso degli anni.

La capacità di Microsoft di continuare a espandere Game Pass è stata ostacolata dal desiderio di Sony di inibire tale crescita. Sony paga per “diritti di blocco” per impedire agli sviluppatori di aggiungere contenuti a Game Pass e altri servizi di abbonamento concorrenti.

Inoltre, sempre all’interno dello stesso documento, Microsoft afferma che qualsiasi preoccupazione che Call of Duty non compaia più su PlayStation è infondata perché “semplicemente non sarebbe redditizio”. La popolare serie di sparatutto continuerà quindi a uscire anche su console PlayStation nei prossimi anni.

Indipendentemente da quanto non sorprende la critica di Sony all’esclusività dei contenuti, dato che l’intera strategia di PlayStation è stata incentrata sull’esclusività nel corso degli anni, la realtà è che la strategia di mantenere i giochi di Activision Blizzard non distribuendoli negli store di console rivali semplicemente non sarebbe redditizio per Microsoft. Una tale strategia sarebbe redditizia solo se i giochi di Activision Blizzard fossero in grado di attirare un numero sufficientemente ampio di giocatori nell’ecosistema delle console Xbox e se Microsoft potesse guadagnare abbastanza entrate dalle vendite di giochi per compensare le perdite dovute alla mancata distribuzione di tali giochi sulle console rivali. Come se non bastasse, le strategie di esclusività si traducono comunque in costi specifici del titolo. Tali costi, aggiunti alle vendite perse stimate […], significano che Microsoft non sarebbe in grado di compensare le perdite guadagnando maggiori entrate nell’ecosistema Xbox come risultato dell’implementazione dell’esclusività. Ciò è particolarmente vero considerando la strategia ‘incentrata sul giocatore’, in contrapposizione a quella ‘incentrata sul dispositivo’, che Microsoft ha sperimentato con Game Pass e il fatto che PlayStation ha gli utenti più fedeli, con tutte le indicazioni che la fedeltà al marchio è maturata nei precedenti round della “console war”, suggerendo che PlayStation continuerà ad avere una forte posizione di mercato.

Questa volta Microsoft ha deciso di rispondere per le rime ed effettivamente, se ci si ferma a riflettere, era logico pensare che Call of Duty non sarebbe diventato esclusivo date le enormi vendite del franchise su PlayStation, che comunque genererebbero introiti per le casse di Microsoft.

Voi cosa ne pensate di questa diatriba? Come pensate che finirà?

 

Fonte 1, Fonte 2

 

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