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Chronicles of Elyria: malgrado la chiusura dello studio, il CEO spera ancora di salvare il gioco

Chronicles of Elyria: malgrado la chiusura dello studio, il CEO spera ancora di salvare il gioco

Recentemente vi abbiamo portato la triste notizia della morte di Chronicles of Elyria. Gli sviluppatori del gioco sono stati licenziati e Soulbound Studios è stato chiuso, dopo che erano stati raccolti via crowdfunding circa 7,9 milioni di dollari.

La shitstorm che ha seguito l’annuncio della chiusura è stata epocale: tra la gente inviperita c’è stato anche chi ha intrapreso le vie giudiziali adendo il Washington Attorney General, una sorta di procuratore noto per le sue precedenti lotte in difesa dei consumatori.

Ma il CEO della software house Jeromy “Caspian” Walsh, che aveva scritto la lettera nella quale annunciava la morte dell’MMO, ha recentemente fatto una sorta di dietrofront.

Egli infatti afferma che la lettera precedente è stata interpretata in cattiva luce, e forse ciò era dovuto al fatto che il momento era “molto emozionale”. Pertanto, attraverso un post inviato ai backer su Kickstarter, ha voluto fare chiarezza su alcuni aspetti.

[…] Capisco che il messaggio possa essere stato interpretato male in molti modi, e per questo io mi assumo la responsabilità, pertanto lasciatemi chiarificare qual è lo stato di Chronicles of Elyria.

[…] Il mio messaggio del 24 marzo era nato per via di una preoccupazione: che il team di sviluppo riuscisse a trovare nuovi impieghi pagati il prima possibile. E volevo anche che la community fosse informata dell’importanza di prioritizzare il cibo e il riparo durante questi tempi, invece di concentrarsi sullo sviluppo di un gioco.

Non è mai stata mia intenzione terminare completamente lo sviluppo del gioco, ignorando le vostre contribuzioni economiche, e fallire nel completare ciò che era stato promesso.

A riprova di questo, molti membri del team si sono resi disponibili a continuare lo sviluppo mentre io cerco altre soluzioni. Io e un gruppo di consiglieri stiamo investigando la possibilità di ottenere finanziamenti attraverso altre fonti e spero di tornare da voi con novità in questo senso. Nei prossimi giorni, posterò una FAQ molto più dettagliata nella quale cercherò di chiarire la mia posizione con la massima trasparenza.

Malgrado le belle parole, su Reddit molti utenti hanno in realtà preso negativamente questa lettera, che è stata percepita come la scusa che renderà più difficile agire in giudizio contro Soulbound Studios ed ottenere il rimborso di quanto speso. In particolare non si spiega come mai siano stati chiusi repentinamente sia i server Discord sia i forum ufficiali, se davvero lo sviluppo è ancora in corso.

In molti oggi criticano la figura di Jeromy Walsh, che, possiamo dirlo, è ormai un nome caduto in disgrazia nell’ambiente videoludico. Egli è per il momento visto, se non come un uomo in mala fede, almeno come un incompetente che non ha saputo gestire a modo i soldi ricevuti.

C’è però anche qualcuno che racconta una storia diversa e più umana: alcuni backer che hanno avuto il privilegio di incontrarlo ad una cena dicono di come Jeromy fosse veramente convinto di quello che stesse facendo. Era un entusiasta onesto, ma, come spesso accade, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Il suo impeto era destinato a scontrarsi contro una pianificazione imperfetta, un progetto concretamente troppo ambizioso ed una gestione economica fallimentare. Neppure tutta la buona volontà del mondo avrebbe potuto salvare Chronicles of Elyria dall’impietosa fine che ha avuto.

 

Fonte 1Fonte 2

 

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