Quello che ora è a tutti gli effetti definito “scandalo Daybreak Games” era iniziato a fine aprile a seguito di una serie di licenziamenti che erano stati comunicati a 70 impiegati della software house, ma nel giro di poco si erano chiamati in causa oligarchi russi colpiti da sanzioni internazionali, e si era temuto molto per lo stato dei giochi gestiti dallo studio. Oggi torniamo sull’argomento perchè di mezzo è finito niente meno che l’FBI, gestito da Robert Mueller, noto per aver indagato sull’influenza russa nelle ultime elezioni americane. Proprio questa influenza russa pare abbia portato gli investigatori a interrogare Viktor Vekselberg, oligarca russo nonché amministratore del Renova Group di cui Daybreak Games fa parte, anche se…
Continua lo scandalo Daybreak Games: Arriva l’FBI e compare perfino Trump
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