Da moltissimi anni ormai DOTA 2 è diventato uno dei MOBA di riferimento del panorama. Un benchmark, se vogliamo: il seguito del gioco che creò il genere. E se è vero che, in termini di giocatori, League of Legends in primis e Heroes of the Storm hanno la loro enorme fetta di pubblico, DOTA 2 è e rimane l’esperienza classica.
L’uscita della patch 7.00, la cui uscita è imminente, è un evento clamoroso. Dopo anni in cui la versione principale rimaneva la 6 e gli aggiornamenti via via aumentavano i numeri dopo il punto, fino alla 6.87, il salto ad una versione completamente nuova porta con sé un numero enorme di novità.
La lista completa dei cambiamenti è disponibile sul sito ufficiale. Qui vale la pena rimarcare l’aggiunta dei talenti, che i giocatori potranno selezionare ai livelli 10/15/20/25, un po’ come in Heroes of the Storm. Questi potenzieranno alcune abilità o daranno bonus generici di statistiche all’eroe. La modifica del meta è più che certa: un tale cambiamento è destinato a riverberarsi in modo profondo sulle strategie, sulle build e sul gameplay generale del titolo.
Sono presenti nuovi eroi, inediti per il mondo di DOTA fin dai tempi della mod di Warcraft 3: sino ad oggi, i tutti personaggi di DOTA 2 erano già presenti nel vecchio mod.
L’aggiunta dello Zaino (il Backpack) permetterà di portarsi dietro più oggetti del massimo di 6, ma saranno disabilitati finchè non verranno sostituiti ad uno dei sei attivi.
Roshan, il mostro che lascia cadere l’egida dell’immortale dopo la sua morte e che in realtà non ha bisogno di presentazioni, è stato spostato dalla bottom lane a top.
La mappa in sé ha subito una marea di cambiamenti, così come molte meccaniche di root e disable, nonchè di cleave e dispel. Un numero spropositato di oggetti sono stati modificati nei loro effetti.
Le patch notes sono davvero troppe per poterle descrivere con dovizia in questo articolo. Quel che è certo è che con la 7.00 DOTA 2 entra in una nuova era, le cui conseguenze si riverbereranno su tutto il mondo degli e-sports e della competitività mondiale, con i loro premi milionari, i loro tornei ed eventi che DOTA ha contribuito enormemente a creare e a far evolvere fino ad oggi.
Fonte: Sito ufficiale
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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