Nel lontano 1982, in un tempo nel quale i videogiochi erano agli albori degli albori e sugli schermi dei pochissimi utenti imperversavano titoli come Pac-Man e Donkey Kong, e prima ancora dell’avvento di Tetris (1984), Microsoft si districava nel vecchio west dell’informatica, non tanto sicura su quale sarebbe stato il suo futuro. Contemporaneamente una compagnia oggi quasi dimenticata, subLOGIC, aveva lavorato su un progetto rivoluzionario: un simulatore di volo con grafica pseudo-3D, potenzialmente rivoluzionario, ma incompatibile con i PC IBM diffusi all’epoca. In un mondo senza grafica, in cui le idee contavano davvero più della tecnica, Microsoft vide il prodotto e lo volle per sé: dopo averlo acquistato, lo convertì perché girasse sugli IBM e…
Microsoft Flight Simulator 2020 – Recensione
