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Activision Blizzard annuncia un tool sulla diversità dei personaggi nei giochi, poi si scusa

Activision Blizzard annuncia un tool sulla diversità dei personaggi nei giochi, poi si scusa

La scorsa settimana Activision Blizzard ha pubblicato un post sul sito ufficiale relativo al cosiddetto Diversity Space Tool. Sviluppato dalla sussidiaria King, si tratta di uno strumento per classificare i personaggi dei videogiochi lungo determinati parametri al fine di valutarne la relativa diversità.

Chiaramente sono scoppiate molte critiche nella community, con diverse persone che hanno sottolineato come questo strumento sembri alquanto distopico.

Ieri la società ha fatto marcia indietro, affermando che “il prototipo non viene utilizzato nello sviluppo di giochi” e che è stato progettato come supplemento opzionale ad altri lavori.

Progettato da King insieme al MIT Game Lab, questo strumento, come descritto da Activision Blizzard, consente ai designer di valutare il design dei loro personaggi rispetto a una serie di linee guida sulla diversità. Queste linee guida considerano il sesso, il tipo di corpo, il ruolo del personaggio, la posa, i movimenti del corpo e mirano a distinguere tra “personaggi simbolici e rappresentazione reale”.

Durante questo processo, lo strumento può anche scoprire pregiudizi inconsci, come il motivo per cui alcuni tratti sono visti come “maschili” rispetto a “femminili” o perché ai personaggi di determinate origini etniche vengono date personalità o comportamenti simili.

Ridurre la diversità a un insieme di metriche è alquanto riduttivo, per non dire altro, e una soluzione più semplice potrebbe essere semplicemente quella di assumere e ascoltare designer di diverso sesso o etnie.

Dopo che questo tool è stato portato a galla e criticato, Activision Blizzard ha aggiornato il suo post e ha aggiunto una nota chiarificatrice.

L’obiettivo dell’utilizzo dello strumento è scoprire i pregiudizi inconsci identificando le norme esistenti nella rappresentazione e riconoscendo le opportunità di crescita nell’inclusione. Non sostituisce nessun altro sforzo essenziale da parte dei nostri team in questo senso, né altererà gli obiettivi della nostra azienda sulla diversità.

Come saprete, la società non se la passa molto bene tra personale che se ne va, molestie nascoste sul luogo di lavoro e difficoltà ad attrarre nuovi programmatori. Giusto qualche giorno fa era stata data la notizia di una nuova assunzione molto particolare: quella di Jessica Martinez nel ruolo di vice-presidente e head of culture, unitasi all’azienda con l’obiettivo di creare un miglior ambiente lavorativo.

Diciamo che la notizia di questo tool particolare non depone molto a favore dell’azienda, che cerca soluzioni complesse senza valutarne altre più semplici. Nelle immagini qui di seguito vedete un esempio di questo Diversity Space Tool. Voi cosa ne pensate?

 

Activision Blizzard Diversity Space Tool Activision Blizzard Diversity Space Tool

Fonte 1, Fonte 2

 

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Miky Samurai77

ma si concentrassero su quello che interessa davvero ai giocatori.