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Diablo 2 Resurrected: Blizzard si scaglia contro i primi modder

Diablo 2 Resurrected: Blizzard si scaglia contro i primi modder

In seguito all’alpha tecnica di Diablo 2 Resurrected, il gioco di Blizzard e Vicarious Visions è finito subito tra le mani dei modder.

Come riportato da Kotaku, il primo modder a mettere le mani sul gioco è stato Ferib Hellscream. Il programmatore belga il 12 aprile, finita l’alpha, aveva già creato la sua prima modifica del gioco intitolata D2ROffline. Il tool in questione gli ha permesso di bypassare il sistema di controllo di Blizzard e, sebbene senza invito, ha potuto giocare all’alpha in modalità offline. Nonostante inizialmente Ferib abbia condiviso il proprio operato solo con alcuni amici e modder, affinché nessuno dovesse di volta in volta fare la sua stessa fatica per accedere al gioco, presto il tool è trapelato.

Questo primo hackeraggio di Diablo 2 Resurrected, ormai disponibile su larga scala, ha portato a un’ulteriore modifica. Lo sviluppatore statunitense Shalzuth ha colto la palla al balzo e ha creato D2RModding. Questo tool ha permesso ai giocatori non solo di modificare i file di gioco, ma anche di giocare le classi non ancora rilasciate da Blizzard. Venuta a conoscenza della situazione, la compagnia di Irvine ha subito inviato ai due programmatori una notifica di cessare le attività (il cosiddetto cease-and-desist).

Come racconta Shulzuth a Kotaku: “Avevo alcuni amici a casa per un brunch, e a loro ha fatto molto piacere quando un investigatore privato ha bussato alla mia porta. Lui ha detto che le persone lo assumono per cercare persone e consegnare fogli o dei documenti, poi mi ha chiesto una foto in cui tenevo i documenti, e poi se n’è andato. È stato veloce e cordiale nel complesso.”

Nonostante questo incontro con l’investigatore privato, Shalzuth ha detto di essere comprensivo, e che le grandi corporazioni usano questi mezzi intimidatori per proteggersi. Entrambi i programmatori hanno subito cessato la loro attività di modding, eliminando i post e tutto il materiale attinente ai progetti.

La stessa Blizzard ha risposto con un’email alla redazione di Kotaku:

Siamo a conoscenza che la longevità di Diablo 2 sia dovuta in gran parte alla community del modding e apprezziamo il loro entusiasmo per il gioco. Diablo 2 Classic e le sue mod continueranno ad esistere e faremo di tutto per supportare anche quelle relative a Diablo 2: Resurrected. Tuttavia, alcune mod sono atipiche e minacciano la sicurezza dei nostri giochi. La sicurezza è stata da sempre una priorità per noi e i programmi che possono inficiarla non saranno tollerati.

Per quel che concerne i due programmatori, Ferib non continuerà il lavoro di modding, sicché una delle condizioni nei documenti era di cessare ogni attività di modifica dei giochi di Activision Blizzard. Shalzuth d’altro canto ha inteso che non dovrà violare l’EULA e i copyright in futuro, affinché Blizzard non prenda ulteriori provvedimenti.

Ricordiamo che Diablo 2 Resurrected uscirà su PC, Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S nel corso del 2021. Se siete interessati potete leggere i requisiti ufficiali minimi e consigliati del titolo, mentre qui di seguito trovate le nostre repliche degli streaming dell’alpha tecnica. E voi, sapevate di queste mod? Le avete provate?

 

 

Fonte 1, Fonte 2

 

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blizzard deve fallire!