Recentemente abbiamo riportato la notizia che Diablo 4 sarà always-online, e richiederà una connessione ad internet continua per essere fruito – un po’ come un MMO.
Alcuni giocatori hanno espresso perplessità riguardo a questa caratteristica del gioco, non tanto perchè è richiesto avere una connessione (siamo pur sempre quasi nel 2020…), ma perché essere sempre collegati con altri giocatori può rovinare l’immersione di un titolo che si preannuncia tetro e solitario.
Ecco dunque che Joe Shely, lead designer di Diablo 4, e Allen Adham, co-fondatore e produttore di Blizzard, hanno risposto ad alcune domande di PC Gamer per ciò che riguarda il modo con cui sarà strutturato questo “shared world”, o mondo condiviso.
- Non esisteranno livelli di difficoltà. Tutto il mondo sarà condiviso, e ancora non è del tutto chiaro come funzionerà la modalità Hardcore.
- I livelli dei nemici scaleranno, così da permettere sempre agli amici di livelli diversi di giocare insieme. Alcune aree sono fatte apposta, però, per essere più difficili di altre e rimarranno tali anche in seguito allo scaling.
- Malgrado lo scaling, i drop rimarranno comunque utili anche per il massimo livello. Non si perderà quindi tempo a giocare con gli amici di livello inferiore.
- I dungeon potranno essere fruiti in solo o in gruppo. Saranno istanziati e non potrà quindi arrivare nel bel mezzo di un combattimento un xX_DarkTalRasha99_xX a caso a trollare.
- Nei dungeon sì, ci saranno i livelli di difficoltà. Si sceglieranno all’ingresso.
- Le aree specificamente dedicate al prosieguo della campagna avranno un sistema simile al phasing di World of Warcraft, e cambieranno nel corso della storia. Quando si dovranno completare quest specifiche, le zone diventeranno private per il singolo gruppo di giocatori.
- Ci saranno eventi del mondo (world event).
- Ci sarà un ciclo giorno/notte ed un sistema di tempo atmosferico.
- Non si potrà scegliere di non vedere alcun giocatore (andando in una sorta di modalità offline). Nelle città è dove si concentrerà la maggior parte dei player, e dove verranno anche renderizzati di più e meglio.
- Ancora nessuna indiscrezione sul PvP.
Non è tutto. Grazie a un’intervista a Polygon di John Mueller, Luis Barriga e del già citato Allen Adham, scopriamo altri dettagli sulle politiche commerciali e sul modello di business che Blizzard intende adottare per l’atteso gioco.
Anzitutto gli sviluppatori hanno assicurato che Diablo 4 non avrà la real money action house, la famigerata asta per soldi reali che aveva fatto molto discutere agli inizi di Diablo 3. Saranno però presenti le microtransazioni di tipo cosmetico, insieme a future espansioni. Tutto questo servirà per permettere alla software house di supportare il titolo sul lungo periodo.
Inoltre gli sviluppatori promettono che Diablo 4 avrà più contenuti del terzo capitolo e verrà aggiornato più spesso, evitando così mesi di vuoto tra un aggiornamento e l’altro. Prima del lancio ci sarà una beta, ma è ancora presto per parlarne.
Infine è stato pubblicato un lungo video di gameplay che mostra le abilità del Barbaro, una delle tre classi finora mostrate del gioco insieme a Incantatrice e Druido.
Ad Asczor piace videogiocare e soprattutto videogiocare bene. I giochi per lui vanno fruiti sfruttandoli fino in fondo al meglio delle proprie capacità. È per questo che Asczor s’incazza, e non poco, quando i giochi non rispettano i suoi standard di qualità. Però ha sempre le sue buone ragioni per farlo e, al contrario, non manca mai di lodare i giochi meritevoli. Peccato che siano davvero pochi.
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