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L’ex-BioWare James Ohlen si è pentito di aver reso SWTOR un clone di World of Warcraft

L’ex-BioWare James Ohlen si è pentito di aver reso SWTOR un clone di World of Warcraft

A inizio luglio James Ohlen ha deciso di lasciare BioWare dopo 22 anni di carriera nello studio. Il designer canadese è stato il creative director e lead designer di Star Wars: The Old Republic, Dragon Age, Baldur’s Gate 1 e 2, Neverwinter Nights e Knights of the Old Republic.

Ora Game Informer lo ha intervistato e dall’articolo emergono molte dichiarazioni interessanti riguardo a SWTOR,  Anthem e le presunti pressioni di Electronic Arts su BioWare.

Andiamo con ordine: Ohlen ha innanzitutto negato che la software house rischia la chiusura se Anthem non dovesse avere successo: “Credo che EA veda BioWare come un partner a lungo termine della compagnia. Penso che EA rispetti davvero il loro lavoro, quindi anche se Anthem non andrà benissimo – e secondo me andrà alla grande – non penso sarà la fine dello studio. Penso che sarà semplicemente un’occasione per BioWare per imparare qualche lezione e applicarla nello sviluppo del prossimo gioco”.

Lo sviluppatore ha inoltre smentito le voci secondo cui Anthem sarebbe un progetto voluto unicamente da EA: dopo l’E3 2018, infatti, in molti hanno accusato Anthem di non essere un “classico gioco BioWare”, poichè privo di feature per cui la software house è famosa, come le relazioni amorose o i dialoghi a scelta multipla.

“È semplicemente un’opportunità per fare qualcosa di un po’ diverso”, ha dichiarato Ohlen. “Il progetto è stato guidato dal team stesso di BioWare. So che ci sono un sacco di teorie cospirazioniste secondo cui EA avrebbe fatto pressioni, ma non è mai andata così. BioWare ha sempre avuto il totale controllo sui giochi che crea.”

Ma la parte forse più interessante dell’intervista riguarda Star Wars: The Old Republic, il famoso MMORPG lanciato nel 2011 su cui però Ohlen sentiva di non avere abbastanza libertà creativa, al punto da paragonare il progetto al Titanic, destinato a schiantarsi ingloriosamente. “Lavorando sullo sviluppo di Star Wars: The Old Republic, io ero il game director, il che significa che avevo molto potere, ma spesso mi sentivo come se fossi il capitano del Titanic e che riuscissi giusto a virare un po’ il timone, nonostante tutti i miei sforzi.”

Infine, Game Informer ha chiesto ad Ohlen quale sia il suo più grande rimpianto, ciò che cambierebbe se potesse tornare indietro. Il designer si è detto orgoglioso del gioco e del suo lavoro, ma ha anche ammesso che vorrebbe aver spinto maggiormente per rendere SWTOR più simile a un “Knights of the Republic online”, invece che a uno “Star Wars World of Warcraft”.

Un sacco di feedback che abbiamo ricevuto all’uscita di Star Wars: The Old Republic dicevano: “Ehi, noi volevamo Knights of the Old Republic Online”, qualcosa che fosse più simile a quello piuttosto che un gioco che seguisse la tradizione di World of Warcraft.

In altre parole Ohlen avrebbe voluto che il titolo seguisse la propria strada, invece di imitare l’MMO di Blizzard per cercare di replicarne l’enorme successo.

In effetti SWTOR poteva essere considerato un clone di WoW, di cui il mercato nel 2011 era pieno. La scelta di EA e BioWare era a suo tempo comprensibile, tuttavia la storia non ha dato loro ragione, dato che SWTOR non ha mai replicato il successo di WoW e appena 11 mesi dopo il lancio era costretto a passare al modello free-to-play.

Che ne pensate? Voi avreste preferito un Knights of the Old Republic Online, o magari KOTOR 3?

 

SWTOR Star Wars The Old Republic

Fonte 1, Fonte 2

 

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Un KOTOR online? Anche no… il bello di kotor sono i compagni con le loro storie e i loro caratteri… a meno di fare un online alla Dragon’s Dogma dove i compagni sono anche guidati dall’IA, allora no, si perderebbe molto dello spirito di KOTOR. Vogliamo un KOTOR single con un nuovo motore grafico e un sistema di combat un pelo svecchiato, altro non serve. Coop, magari, forse… ma non un multy o un MMO con quell’impostazione.