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Assassin’s Creed: Syndicate – Recensione PC

Assassin’s Creed: Syndicate – Recensione PC

A tutti coloro che sono rimasti sbigottiti nel veder comparire un Assassin’s Creed fra le notizie in prima pagina di MMO.it, calma e sangue freddo. Non si tratta dell’annuncio di un nuovo capitolo in formato online massivo, né di qualche rivoluzionaria novità sul comparto multiplayer, ma piuttosto di una semplice e, ahimè, un po’ tardiva recensione sul porting PC che è stato fatto per Assassin’s Creed: Syndicate negli ultimi mesi dell’anno appena conclusosi. «E che c’entra con MMO.it?» direte voi. Beh, nonostante il nome, questo portale è stato creato da persone che amano i videogiochi in generale, non solo gli MMO, ed è per questo motivo che talvolta potrete trovare articoli su titoli sprovvisti di una componente online di rilievo. Ma poi perché mi devo giustificare? Sono libero di fare quello che voglio, mwhahahaha!!! Ehm.

 

L’esperienza è l’insegnante più crudele

La fama di Ubisoft ha raggiunto livelli stellari nel novembre 2014, purtroppo non per delle buone ragioni. Il lancio di Assassin’s Creed: Unity, quinto (sesto se si considera Assassin’s Creed: Rogue) capitolo della saga, è stato uno dei più disastrosi della storia dei videogiochi degli ultimi anni: un’infinità di bug e problemi tecnici, un comparto tecnico assolutamente non ottimizzato, addirittura critiche da parte della sinistra politica in Francia e una caduta delle quotazioni in borsa hanno messo in allarme il publisher francese. Sono state prese contromisure, si è cercato di sedare la rabbia dei giocatori con qualche regalo, ma la figuraccia ormai se l’erano fatta. Tuttavia talvolta ciò che non uccide rende più forte e, sebbene Ubisoft non sia fiera di ciò che è accaduto, sembra avere imparato la lezione: circa un mese fa ha annunciato di voler mettere il franchise di Assassin’s Creed in pausa per almeno un anno, in modo da poter riflettere meglio su come creare un titolo più accattivante e fresco in futuro.

 

Fra gli alti e i bassi della Londra di Syndicate

Questa breve premessa è necessaria per poter parlare di Assassin’s Creed: Syndicate, titolo sviluppato da Ubisoft Quebec (e non da Ubisoft Montreal di Unity) rilasciato su console nell’ottobre 2015, e in particolare della versione PC rilasciata poco meno di un mese dopo. Ancora più in particolare ci si concentrerà sul porting da console a computer e sul comparto tecnico, dal momento che erano proprio questi i punti deboli che hanno fatto capitolare il predecessore.

 

Assassin's Creed Syndicate 2

Lo stile della Londra vittoriana è molto evocativo ed è stato ben ricreato in Assassin’s Creed: Syndicate.

Ebbene Assassin’s Creed: Syndicate è ambientato in una Londra vittoriana ricoperta da una fitta cappa di fumo, indicativa della rivoluzione industriale di questo epoca. Siamo più o meno nello stesso periodo storico di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, di Dorian Gray e di Jack lo Squartatore, un periodo di forte rigidità dei costumi da un lato e di una prolifica produzione letteraria dall’altro, il tutto incorniciato da rumorose locomotive, da carrozze e dalle prime fabbriche. Insomma, l’ambientazione è sicuramente molto evocativa e bisogna dire che Ubisoft Quebec è riuscita a ricrearla abbastanza efficacemente, tanto nei costumi quanto nella città in sé. Il comparto grafico, nel complesso, fa il suo sporco lavoro e ripropone quei colori e quella sensazione di aria carica di polveri che poteva vivere un londinese del XIX secolo. Il porting PC presenta texture molto più dettagliate e in alta risoluzione rispetto alla versione console, elemento che si nota soprattutto guardando il suolo, molto più ricco di dettagli. Anche la palette dei colori e l’illuminazione di interni ed esterni risulta più realistica, donando un’immersione maggiore. Nonostante ciò, alcuni dei grossi elementi “immersion breaking” della versione console sono sopravvissuti al porting, come oggetti e persone che compaiono all’improvviso in lontananza, il modesto numero di pedoni sulle strade più grandi (bisogna considerare che all’epoca Londra contava già più di 2 milioni di abitanti), alberi completamente inanimati e le viste panoramiche, che non rendono molta giustizia alla vivacità e ai dettagli della grande metropoli. Forse per paura di un seconda situazione alla Unity, Ubisoft ha deciso di mantenere limitati i miglioramenti dovuti al porting: la grafica è sicuramente più accattivante e realistica su PC, ma la differenza non è così notevole come ci si potrebbe aspettare, anche alzando i dettagli al massimo.

 

Syndicate

I fumi delle fabbriche di Londra mascherano bene la carenza di dettagli grafici nei grandi panorami.

Chi si accontenta gode

A differenza del suo predecessore, Syndicate è piuttosto stabile e performante. I crash sono praticamente assenti e non ci sono molti bug particolarmente visibili, mentre il framerate si mantiene stabile e su un buon livello anche alzando i dettagli, nonostante nei menù ci siano dei cali improvvisi e ingiustificati. Proprio il menù delle opzioni si è rivelato essere una piacevole sorpresa, con una comoda barra della memoria grafica che permette di capire fin dove ci si può spingere con i preset grafici e con la possibilità di attivare Vsync, occlusione ambientale e modificare la frequenza di aggiornamento. È presente anche un’opzione per regolare l’Antialiasing che però non permette di selezionare singolarmente l’MSAA e il FXAA e mancano le opzioni per il FOV (Field of View) e il motion blur. Nonostante il motore grafico di Assassin’s Creed: Syndicate sia abbastanza flessibile, vi è una differenza sostanziale in termini di prestazioni richieste fra i preset Elevato e Molto Elevato e fra il 2x MSAA e il 4x MSAA che però non coincide con un netto miglioramento nei dettagli e che potrebbe far storcere il naso agli utenti dotati di PC di ultima generazione. Infine, è apprezzabile la possibilità di poter personalizzare l’interfaccia nascondendone alcune o la maggior parte delle componenti in modo da aumentare la difficoltà e l’immersione del gioco.

 

 

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CONSIDERAZIONI FINALI

Tutto sommato il porting PC di Assassin’s Creed: Syndicate è più che onesto, fa il suo buon lavoro e fornisce una resa grafica più dettagliata e personalizzabile rispetto a quella della versione console, senza stravolgere nulla. Forse Ubisoft avrebbe potuto osare di più, ma d’altronde non li si può biasimare per questa scelta, soprattutto dopo ciò che è successo con Unity. Assassin’s Creed: Syndicate è insomma un gioco molto più stabile e ottimizzato.

 

La nostra scala di valutazione

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